Shatush: che cos’è
Lo shatush è un trend capelli che sembra non voler passare mai. Le star lo amano e da anni è uno dei trattamenti più richiesti dalle donne al proprio parrucchiere. Si tratta di una tecnica di decolorazione che dona alla chioma un effetto “baciati dal sole“, di schiaritura naturale. I capelli risultano subito più luminosi, ma rispetto alle meches o alla tinta integrale con lo shatush si ha un grande vantaggio: non bisogna preoccuparsi della ricrescita, perché la decolorazione viene applicata da metà lunghezza in giù, lasciando le radici scure. In questo modo non ci sarà bisogno di fare il ritocco per mesi e, oltre al portafoglio, ne gioveranno anche i capelli, perché non verranno sottoposti continuamente ad un trattamento aggressivo come la decolorazione.
Shatush: come si fa
Fare lo shatush non è facilissimo, perché il rischio di ottenere uno stacco netto tra le radici scure e le punte chiare è molto alto se non ci si affida ad un parrucchiere competente. Per prima cosa bisogna cotonare alcune ciocche di capelli asciutti, sulle quali poi si applicherà il prodotto schiarente, a distanza di almeno 10 cm dalla radice. Il tempo di posa varia in base a quanto si vuole schiarire i capelli, più si attente più ovviamente risulteranno chiari. Sta al parrucchiere controllare con occhio vigile quando è il momento di risciacquare, tenendo conto anche della porosità dei capelli. Infine si procede con lo shampoo e la piega.
Shatush biondo, castano, rosso e colorato
Lo shatush può essere fatto sia sui capelli biondi, sia su quelli castani, sia su quelli scuri, ovviamente facendo in modo di non fare uno stacco di colore troppo netto. Lo shatush biondo è adatto a chi ha già capelli biondi o castani chiari, che andranno schiariti di qualche tono sulle lunghezze con un effetto sfumato. Sui capelli scuri, invece, andrà meglio uno shatush castano, con lunghezze più chiare di qualche tono rispetto alle radici, ma non bionde. Per le castane e le more è perfetto anche lo shatush rosso: mogano o rosso fuoco per le più scure e olivastre, rame per chi ha la pelle chiara. Infine, se volete osare di più, potreste fare uno shatush colorato: blu, viola e rosa sono i colori più gettonati.
Shatush fai da te, si può?
Anche se vi consigliamo di affidarvi ad un parrucchiere per realizzare lo shatush, potete provare a farlo da sole a casa. Per chi è alle prime armi e non sa come destreggiarsi tra decoloranti e tinture, è perfetto il kit shatush di L’Oréal, Lo Sfumato Préférence, disponibile in quattro colori: Lo Sfumato intenso adatto a capelli biondi o castani e quello per base scura, Lo Sfumato colorato rame e quello rosso. Usare il kit shatush L’Oréal è molto semplice, basta distribuire il prodotto sull’applicatore spazzola e ripartirlo solo su lunghezze e punte.
Shatush, balayage, degradè e bronde: quali sono le differenze?
Ultimamente si sente sempre più spesso parlare di balayage, degradè e capelli bronde, ma che cosa sono e cosa li distingue dallo shatush? Sono tutte tecniche di schiaritura per capelli, ma con effetti molto differenti. Nel balayage non si cotonano i capelli, ma il prodotto decolorante viene applicato con una tecnica “a stella“: i capelli vengono divisi in cinque grandi ciocche (le punte della stella) e su queste vine applicato il prodotto con un pennello a spatola. Il risultato, rispetto allo shatush, è molto più naturale. Ancora più naturale è l’effetto donato dal degradè: ad essere decolorate sono solo alcune ciocche molto sottili, che poi vengono tonalizzate per evitare stacchi netti con il resto della chioma. Il bronde, invece, è una vera e propria tinta che fonde due colori: il biondo e il castano.
Shatush su capelli corti o lunghi?
Anche se dà il suo meglio sui capelli lunghi, lo shatush può essere fatto anche sui capelli corti e cortissimi. Sui capelli corti a caschetto bisognerà decolorare dalle orecchie in giù, per evitare un effetto ricrescita. Su un taglio pixie, invece, andranno decolorate solo le punte delle ciocche più lunghe, quelle sul davanti. Sui tagli rasati sidecut o undercut andrà decolorato solo il ciuffo lungo, ma sempre a qualche centimetro di distanza dalla radice.